Forse non tutti sanno che la festa del primo maggio fu reintrodotta dal governo Badoglio. la scelta venne assunta a Salerno nell’aprile del 1944 come studiato dal professor Nicola Oddati, direttore del Museo dello sbarco e di Salerno Capitale.(010519 Peppe Leone)
Tra i primati della città di salerno c’è quello della rinascita della festa del primo maggio. La decisione fu assunta, come studiato dal professor Nicola Oddati, direttore del Museo dello Sbarco e di Salerno Capitale, durante il secondo governo Badoglio quando, nella lunghissima seduta del 27 aprile 1944, tenuta nel Salone dei Marmi del Comune, venne deciso di reintrodurre la festa dei lavoratori che era nata negli stati uniti nel 1887. Il capo del governo propose, solo per il 1944, che la festa fosse anticipata di un giorno essendo il primo di maggio lunedì. Si invitavano i lavoratori delle regioni ancora occupate dai tedeschi a fare di questa festa una giornata di lotta per la liberazione del paese dall’invasione straniera. E sì motivava la scelta di anticiparla al 30 aprile, domenica, anche in accoglimneto delle proposte e formulate dalla Confederazione generale del lavoro e dalla Confederazione italiana dei lavoratori per non ledere in alcun modo lo sforzo produttivo bellico. Sulla scelta di anticipare la festa si aprì un ampio dibattito, ma il leader del Partito Comunista, PalmiroTogliatti, sgombrò il campo dalle polemiche, dichiarando di essere d’accordo con le ragioni di opportunità contingenti espresse da Badoglio e, solo nei territori liberati, la ricorrenza viene solennizzata domenica 30 aprile. I giornali del tempo, di ispirazione di sinistra, celebrarono l’evento. Una festa attesa da 20 anni segnati da guerra e tragedia. Un giono di speranza e rinascita del paese