Gradoni, slarghi e vicoli, che consentono di risalire il centro storico di Salerno raggiungendo Canalone e, quindi il Monte Bonadies, siamo andati nella parte alta del centro storico di Salerno che da anni attende una riqualificazione definitiva. (130818 Giancarlo Frasca)
La parte alta del centro storico di Salerno è come uno scrigno di un tesoro, in gran parte sconosciuto sia dai salernitani, salvo quanti ci abitano ,che dai turisti. La crescita costante delle strutture extra alberghiere, particolarmente rilevante negli ultimi anni nel capoluogo, però, sta aprendo anche zone meno esplorate della parte antica di Salerno al turismo che potrebbe sfruttare sia l’aspetto storico che quello paesaggistico e dellae camminate. Proprio attraverso il centro storico di Salerno, del resto passa il sentiero numero 120 del Cai, che collega idealmente la Villa Comunale di Salerno con San Liberstore, tra non pochi ostacoli e tratti in parte chiusi o impraticabili, soprattutto nella zona del castello di Arechi, con il famoso sentiero del Principe. Anche la parte più interna al centro storico, comunque, èp degna dio note, tra piccoli vicoli e gradoni in particolare nella zona a monte di Largo Abate Conforti, a pochi passi, quindi, dal trincerone ferroviario e dal suo parcheggio o dall’archivio di Stato e dal Tribunale Amministrativo Regionale. Da li si snodano una serie di attraversamenti, il più delle volte solo pedonali degni di nota che consentono di risalire fino a Canalone e da lì, semmai proseguire il cammino verso il monte Bonadies.
Un percorso che, però, spesso deve fare i conti con pavimentazione sconnessa ed altro. Risalendo, ad esempio da Largo Scuola Medica Salernitana, gli incantevoli gradoni di San Lorenzo presentano diverse situazioni di degrado ed abbandono quando, invece, la zona potrebbe diventare un percorso turistico a tutti gli effetti se restaurato e riportato all’antico spèlendore.
Discorso in parte simile per Via Porta San Nicola, l’altra strada gradonata che parte da Largo Scuola Medica e conduce a Canalone, a ridosso del Conservatorio Martucci, con i lavori di spicconatura dell’intonaco che non hanno portato, poi, alla ristrutturazione del muro di contenimento. A pochi passi, poi, come non parlare anche di Via Sant’Antonio e Salita Montevergine con l’omonimo complesso che da anni attende il restauro e la riapertura.
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