Clima sempre infuocato sul Cstp, il Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici, in grave crisi finanziaria. Dopo la riunione straordinaria nella quale la Giunta provinciale ha deliberato un anticipo sulle somme dovute all’azienda per circa 3 milioni di euro, per cercare di scongiurare il rischio della sospensione del servizio, previsto a partire da lunedì, sia il presidente dell’ente di Via Roma, Cirielli, che l’assessore provinciale ai trasporti, hanno attaccato il Comune di Salerno ed il centro sinistra. Romano Ciccone ha detto la sua sullo stato di dissesto del Consorzio. Questa la nota inviata alla stampa:
“Mentre il sindaco di Salerno insulta e minaccia scompostamente e inutilmente, la giunta Provinciale risolve i problemi praticamente. Nella riunione di questa mattina si è, infatti, stabilito di provvedere ad anticipare circa 3 milioni di euro da destinare al Cstp per scongiurare il paventato blocco delle corse causato dallo stop ai rifornimenti di gasolio. Sono risorse che il nostro Ente fornisce, mettendo mano alla proprie casse, in attesa che arrivino i trasferimenti regionali. Coerentemente a quanto abbiamo sempre fatto, manteniamo la regolarità dei pagamenti al consorzio, anzi li anticipiamo per salvare l’azienda e il servizio a una utenza che altrimenti sarebbe restata drammaticamente appiedata. Ci comportiamo, cioè diversamente da altre amministrazioni, che hanno mantenuto negli anni posizioni debitorie dannosissime per i bilanci del Cstp, perché chiunque sa bene che una sofferenza di cassa porta a indebitamento e, dunque, a un aggravio delle spese di gestione. Ci pare, tuttavia, di cogliere da passate e attuali dichiarazioni del primo cittadino di Salerno la volontà di arrivare alla creazione di un’azienda comunale di trasporto pubblico, cosa che spiega il comportamento ostruzionistico adottato nei confronti della gestione del Cstp. Il vero obiettivo sarebbe, dunque, probabilmente questo, mascherato da una troppo teatrale e poco credibile volontà di salvare il Cstp. Si vorrebbe cioè smantellare il consorzio per intraprendere un’avventura che poi non si sa bene in che modo affronterebbe la scadenza delle gare di appalto previste per legge dello Stato entro qualche mese.
La storia di questi ultimi giorni testimonia nella sostanza la differenza di atteggiamento e di stile tra l’Amministrazione provinciale e i vertici del Comune di Salerno. Noi abbiamo sempre mantenuto gli impegni e adottato un comportamento rispettoso delle altre Istituzioni senza cadere in forme di isteria, degne di impresari di avanspettacolo. Che dire invece del primo cittadino di Salerno? Insulti, minacce, arroganza! Qualunque sia la considerazione che si ha di una personalità politica, vale la pena sempre ricordare che essa va rispettata in quanto rappresenta il nostro Stato. Mai andrebbero usate parole come “cialtroni” o “peracottari” più adatte a una lite da bar. Questo linguaggio, oltre a non sortire nessun effetto concreto, porta invece all’isolamento la città di Salerno con ripercussioni già verificate nel corso della storia amministrativa del capoluogo (il riferimento è alle estenuanti ed annose liti tra De Luca e le amministrazioni regionali succedutesi negli anni). Il nostro atteggiamento è, invece, sempre stato fermo nel rivendicare i diritti del territorio salernitano, ma rispettoso e conscio della necessità di un civile protocollo istituzionale. Incommentabili poi le oscure minacce di far finire qualcuno in galera. Se è conoscenza di fatti illegali li denunci alla magistratura e non si limiti a pronunciare “avvertimenti” che, per rispetto all’Istituzione comunale, non voglio definire. Tanto più che arrivano da una persona che è pluri-inquisita e rinviata a giudizio per concussione, quindi farebbe più bella figura a non dare lezioni di legalità a nessuno. Senza contare le inqualificabili minacce rivolte al presidente del Cstp Santocchio di denuncia per interruzione di pubblico servizio, permettendosi anche di coinvolgere il prefetto Pantalone con un richiamo quasi al dovere. De Luca pensa forse di essere una sorta di dominus territoriale assoluto cui tutti debbano inchinarsi?
Ma tutto questo è solo una sgradevole parentesi, come gli sgraziati manifesti del Pd, un partito che, solo per il buco finanziario lasciato in Regione Campania, dovrebbe star zitto per almeno 10 anni. L’importante comunque è che adesso si sia riusciti a trovare una soluzione per rimediare a una emergenza che rischiava di tagliare le gambe a tanti lavoratori e utenti del Cstp”. (comunicato ufficiale Provincia di Salerno)