Seppur indirette, cioé senza il coinvolgimento in prima persona dei cittadini, le elezioni provinciali potrebbero diventare un primo banco di prova per i partiti nel salernitano, in vista di appuntamenti più importanti. Entro il 19 dicembre la presentazione delle liste. (131216 Giancarlo Frasca)

Nemmeno il tempo di archiviare il Referendum Costituzionale e le tante polemiche su intercettazioni e dichiarazioni varie, oltre che sulla crisi lampo di Governo e la nascita del nuovo Esecutivo a guida Gentiloni, che i partiti si sono rituffati, nel salernitano in un nuovo appuntamento elettorale. Domenica 8 gennaio, infatti, si terrà la seconda tornata di elezioni provinciali senza il coinvolgimento dei cittadini ma, bensì, con la formula indiretta. Per il consiglio provinciale, in ostanza, a votare saranno i sindaci ed i consiglieri comunali della Provincia di Salerno, così come previsto dalla legge Delrio. I consiglieri provinciali resteranno in carica per due anni. Il seggio, che sarà allestito presso Palazzo Sant’Agostino, resterà aperto dalle 8 alle 20. Tempi stretti, quindi, per la definizione delle liste che dovranno essere presentate presso l’ufficio elettorale dell’Ente entro mezzogiorno di lunedì 19 dicembre, cioé la prossima settimana. Da verificare possibili alleanze o intese per riuscire a strappare la maggioranza all’interno dell’assise provinciale. Un banco di prova, sopratutto d’immagine, in vista di scadenze ben più importanti come potrebbero essere le elezioni politiche che potrebbero tenersi nel 2017, o subito dopo la pronuncia della Consulta sull’Italicum o, nei mesi seguenti, a seconda della tenuta del Governo Gentiloni e delle decisioni che saranno prese all’interno del PD.
In base al decreto firmato dal presidente Canfora nei giorni scorsi, in ogni caso, ciascuna lista deve comprendere un numero di candidati non superiore al numero di consiglieri da eleggere e non inferiore alla metà, cioé da un massimo di 16 ad un minimo di 8. Per garantire la rappresentanza di entrambi i generi, nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere superiore al 60%. Tra i presupposti per la candidatura, in base a quanto previsto dalla Delrio, ci sarà quella di essere sindaco o consigliere comunale in uno dei comuni della provincia di Salerno. I seggi verranno poi assegnati in base al metodo D’Hondt con la metodologia del voto ponderato, in base al peso demografico del comune di appartenenza dell’elettore.
Fin qui la normativa, poi le trattative all’interno dei partiti per conservare la maggioranza in consiglio provinciale o, al contrario, per conquistarla. Dalle voci che circolano nei corridoi dei partiti si parla di una intenzione del Partito Democratico, di schierare per Palazzo Sant’Agostino soprattutto i primi cittadini, come in parte già accaduto con il consiglio in scadenza dove, però, ci sono anche consiglieri comunali. Il Pd dovrebbe comunque confermare i consiglieri uscenti salvo quelli che non potranno o vorranno ricandidarsi, come Savastano e Coscia. Anche il Psi presenterà una sua lista per le provinciali e si sta valutando la creazione di un’altra lista civica, sulla falsa riga di Campania Libera. Da verificare le decisioni dell’Udc.
Nel centro destra, invece, si andrebbe verso una lista condivisa tra i principali partiti, Forza Italia con i centristi con il Nuovo Psi. Per ora, invece, non ci sarebbero ancora un accordo con Fratelli d’Italia che, comunque , sarebbe al centro di una serie di incontri per definire quanto prima la strategia da adottare. L’intenzione, inoltre, è quella di candidare soprattutto i consiglieri comunali, vista anche la minore rappresentanza di sindaci eletti. Non parteciperà, invece, alla competizione, il Movimento 5 Stelle.