La riforma del sistema portuale italiano è legge. Il Consiglio dei ministri ha varato l’accorpamento delle autority. Salerno, seppur dopo una fase di proroga, introdotta da un emendamento, sarà unita a Napoli ed agli altri scali minori campani. Ora è corsa alla presidenza. La decisione in capo al ministro Delrio. (290716 Giancarlo Frasca)

Dopo 22 anni di attesa e non poche polemiche in diverse città italiane, sede di porti, per la perdita dell’autonomia delle proprie strutture, ad iniziare da Salerno e Napoli, in Campania, il Governo ha varato la riforma del sistema portuale italiano, dando il via agli accorpamenti. La legge, passato l’ultimo esame, fra 15 giorni sarà operativa e a settembre si giocherà la partita dei presidenti, vero oggetto del contendere, e per la quale si prevede un altro braccio di ferro per aggiudicarsi la gestione delle nuove autorità potenziate. Secondo la legge voluta da Delrio si rivoluziona la struttura delle ‘vecchie’ Autorità portuali che si trasformano in Autorità di sistema portuale e scendono di numero, passando da 24 a 15, con un respiro più ampio e una governance più snella che cancella i vecchi Comitati portuali e li sostituisce con Comitati di gestione ristretti composti oltre che dal presidente dell’Authority dai soli rappresentanti della Regione, del Comune, della Città metropolitana e dell’Autorità marittima. Le categorie che operano in porto sarà rappresentata negli Organismi di partenariato della risorsa mare e, rispetto al testo originario, oggi sono ‘rientrate’ anche le vecchie Commissioni consultive in ogni porto, composte però solo dai rappresentanti dei lavoratori delle imprese che vi lavorano.
Secondo il ministro Delrio la riforma dovrebbe consentire ai porti italiani di diventare un sistema più capace di creare occupazione e sviluppo economico. I 57 porti di rilievo nazionale coordinati da 15 autorità di sistema, ha detto, “sul modello dei maggiori porti europei verranno guidati da un board snello e da un presidente con ampia facoltà decisionale”. Nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri è stata confermata la possibilità dei presidenti delle Regioni di chiedere il rinvio degli accorpamenti, motivato, fino a tre anni, ma sarà il ministro a decidere. E’ il caso della Campania con la proroga gestionale che riguarderà Salerno per consentire un accorpamento morbido con Napoli ed uniformare i sistemi organizzativi tra i due scali. Da un lato la gestione pubblica delle banchine ed una efficienza organizzativa e di impiego di risorse comunitarie a Salerno, dall’altro la gestione privata delle banchine e la difficoltà di spendere i fondi a disposizione oltre ad un commissariamento decennale. Due visioni dello stesso problema che sinora hanno dato frutti differenti e che hanno innescato le polemiche creando gli allarmi nel salernitano con la paura di venire risucchiati nella crisi partenopea. Altro aspetto da non sottovalutare, quello della scelta del presidente, affidata, come per le altre 14 nuove autorità portuali di sistema al ministro Delrio. Un’altra partita che si preannuncia impegnativa per la quale è in gioco anche l’attuale presidente dell’autorità portuale di Salerno, che punta a confermarsi al vertice della nuova realtà regionale, godendo anche del sostegno di buona parte degli operatori napoletani.
Intanto Salerno continua i suoi interventi di adeguamento strutturale.
Entro il 31 dicembre dovrebbe concludersi la gara d’appalto per il dragaggio dei fondali, indispensabile ad esempio per far attraccare le navi da crociera di una certa classe dimensionale alla nuova stazione marittima. Interventi che dovrebbero concludersi entro marzo. 24 milioni di euro la spesa per rimuovere 8 milioni di metri cubi di sabbia. Contemporaneamente si lavora per la riqualificazione del molo Manfredi. Il primo settembre partirà la gara per otto milioni di euro per trasformarlo in una sorta di prolungamento del Lungomare di Salerno con giardini, percorsi pedonali e panchine. Parte dell’area ospiterà anche uno spazio espositivo permanente finalizzato alla promozione della ceramica locale mentre l’impostazione dell’intero spazio sarà tale da consentire la localizzazione di strutture per eventi e manifestazioni. Il progetto prevede l’inserimento di “Ombre d’Artista”, aree d’ombra mediante l’impiego di installazioni amovibili al fine di creare zone protette ed ombreggiate fruibili dai turisti e dai salernitani
Tornando alla legge di riforma, le nuove Autorità portuali di sistema saranno chiamate a ridurre il Co2 e promuovere l’uso delle rinnovabili, inoltre potranno avere soltanto partecipazioni e di minoranza in iniziative legate alla logistica funzionale allo sviluppo del sistema portuale. Il decreto, per la semplificazione burocratica, prevede l’istituzione di due sportelli: quello unico doganale per le merci e quello unico amministrativo per tutti gli altri procedimenti. A coordinare le azioni a livello nazionale sarà la Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità presieduta dal ministro, con tutti i presidenti delle Autorità portuali di sistema e due rappresentanti degli enti locali.