Il ministro Orlando, che ieri ha ammesso la sua contrarierà alla candidatura di Vincenzo De Luca, sarebbe stato al corrente dell’inchiesta della Procura di Roma sulla “trattativa salva De Luca“. Lo rivela la giornalista Angela Cappetta sul suo blog, L’altra guancia-giustizia senza censura. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone lo avrebbe messo al corrente, inviandogli gli atti della squadra mobile di Napoli, il 2 ottobre scorso, 17 giorni prima della perquisizione a casa e nell’ufficio dell’ex capo staff Nello Mastursi. Gli atti trasmessi al Ministero della Giustizia sarebbero le decine di intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte dalla squadra mobile dal 16 luglio al 7 settembre scorso. Da queste intercettazioni emergerebbe un quadro diverso da quello fin qui descritto. Emerge, ad esempio, un’altra verità – come commenta l’europarlamentare di Forza Italia, Martusciello – sulle nomine nella sanità”. “Nella giornata di ieri, De Luca – aggiunge Martusciello – ha dichiarato di non essersi occupato delle nomine della sanità avendo delegato tutto al suo consigliere”. “Dalle intercettazioni, invece – sottolinea Martusciello – emerge che il consigliere sulla sanità Coscioni non sa nulla delle scelte di De Luca tanto che gli chiede chi indicherà a Salerno e sarà lo stesso De Luca a comunicare il nome che ha scelto. Un’altra bugia – dice Martusciello – dalle gambe corte”. Nelle intercettazioni, pubblicate da Angela Cappetta e da altri organi di informazione, si fa riferimento anche ad un incontro avvenuto a Palazzo Santa Lucia il tre agosto a cui si sarebbero presentati Vetrano, il coordinatore delle liste regionali di De Luca ad Avellino, Brancaccio, da non confondersi con il legale di De Luca, Antonio, e Manna, il marito della giudice Scognamiglio. (131115)