La Corte costituzionale respinge il ricorso presentato dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e dichiara costituzionale la Legge Severino, per quanto riguarda la sospensione degli amministratori locali condannati, anche in via non definitiva, per determinati reati.
La Consulta ha giudicato «non fondata» la questione di legittimità costituzionale, sollevata dal Tar della Campania. I giudici hanno preso questa decisione dopo una breve camera di consiglio. La questione dichiarata «non fondata» riguardava l’articolo 11 del decreto legislativo, entrato in vigore nel gennaio 2013, con cui si prevedeva l’«applicabilità retroattiva» della norma che stabilisce la sospensione, per 18 mesi, di sindaci, assessori, presidenti o consiglieri provinciali, condannati con sentenza non definitiva.
Nello specifico, la Corte costituzionale – spiega una nota – ha giudicato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 11, comma1, lett. a) del decreto legislativo n.235 del 2012, in relazione all’art. 10, comma 1, lett. c) dello stesso decreto legislativo, sollevata dal Tribunale Amministrativo della Campania, Sezione prima, in riferimento agli artt. 2, 4, secondo comma, 51, primo comma e 97, secondo comma della Costituzione.
Il Tar della Campania aveva sollevato la questione nell’ambito del procedimento con cui il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, condannato in primo grado nel processo ’Why not’ per abuso d’ufficio, aveva chiesto l’annullamento della sospensione dall’incarico disposta nei suoi confronti dal Prefetto. Il 28 maggio scorso, poi, la Cassazione aveva stabilito la competenza giurisdizionale del giudice ordinario e non di quello amministrativo su queste materie. Di conseguenza il provvedimento di sospensione del sindaco di Napoli Luigi de Magistris era stato bloccato, in attesa della pronuncia di oggi della Corte costituzionale.
PER BORRELLI E CASILLO NON RIGUARDA DE LUCA
“I profili di costituzionalità inerenti alla vicenda De Luca – dichiarano il capogruppo in Regione di Campania Libera- Psi – Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il capogruppo del Pd Mario Casillo – sono ben diversi numericamente e qualitativamente rispetto all’unico motivo sottoposto al vaglio della Corte dal Tar Campania sulla vicenda inerente al Sindaco di Napoli. Attribuire alla pronuncia della corte sul ricorso De Magistris una valenza estensiva e comprensiva delle vicende inerenti il Presidente della Regione De Luca sarebbe del tutto arbitrario, propagandistico forviante. Vale la pena chiarire, a scanso di qualsiasi strumentale equivoco, che la pronuncia odierna della Corte Costituzionale non produce alcun effetto sull’esercizio delle funzioni inerenti la carica di De Luca che continuerà ad operare regolarmente fino alla pronuncia della Corte Costituzionale relativa al suo caso”.