87 misure di custodia cautelare in carcere ai domiciliari. E’ scattata all’alba di oggi l’operazione Sistema che ha portato alla luce una organizzazione, di tipo mafioso, che controllava il traffico di sostanze stupefacenti a Battipaglia. Scoperta una federazione criminale tra Napoli e Salerno. (290515)
Avevano deciso di aprire una nuova piazza di spaccio per estendere i propri traffici di sostanze stupefacenti anche al di fuori della provincia di Salerno. per questo motivo avevano affidato ad una esponente della criminalità locale la gestione delle attività sul territorio di Battipaglia per agredire il mercato del sud della provincia di Salerno. E’ quanto è venuto alla luce grazie all’Operazione Sistema della Polizia che ha consentito di sgminare una organizzazione che operava con modalità mafiose, replicando nel salernitano il sietam in atto a Scampia. Non solo traffico di stupefacenti ma anche altre attività delittuose come le estorsiosi. Il tutto con metodi mafiosi anche per tebnere sotto controllo l’intera rete. proprio per questo motivo erano scattate ritorsioni nei confronti di uno dei soggetti a capo dei traffici a Battipaglia quando si era trovato in difficoltà per onorare impegni economici a causa di una serie di sequestri dispoti dalle forze dell’ordine. Minaccie rivolte anche alla famiglia che portarono il soggetto intressarto a rivolgersi alla Polizia, collaborando e dando così il via all’attività di indagine. 87 le misure di custodia cautleare disposte scattate nel corso dell’operazione che ha visto il coinvolgimento di centinaia di uomini della Mobile e degli altri reparti della Polizia di Stato. 57 in carcere, gli altri ai domiciliari nei confronti di altrettati presunti affiliati al clan Giffoni Noschese di Battipaglia. Un clan ritenuto ormai sgmoniato dal 2003 ma che, invece, si era riorganizzato con nuove leve. L’operazione è stata condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno e del Servizio centrale operativo e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’organizzazione aveva preso il monopolio del traffico di droga nella zona di Battipaglia, operando con metodo mafioso. Oltre agli arresti è scattato anche il sequestro di una villa e di una società commerciale impegnata nella ristorazione. Le indagini hanno consentito di ricostruire la genesi dell’organizzazione, lo sviluppo, la ramificazione sul territorio, le modalità d’azione e le regole stabilite per i rapporti con le altre organizzazioni per la fornitura della droga. Alla guida dell’organizzazione, a partire dal 2009 e fino al 2012, c’era secondo l’accusa Cosimo Podeia, Pierpaolo Magliano e Paolo Pastina che avevano costituito, sfruttando i metodi camorristici e la forza dell’intimidazione, una sorta di federazione alla quale partecipavano tutti coloro che nella zona di Battipaglia spacciavano la droga. Nei confronti di chi non rispettava i termini per il pagamento dello stupefacente, scattavano immediatamente le ritorsioni, attraverso estorsioni. Per acquisire il monopolio sulla fornitura e sulla distribuzione della droga – che arrivava dall’hinterland napoletano – l’organizzazione aveva eliminato dalla scena i rivali che fino ad allora operavano nella zona, imponendogli con la forza di allontanarsi da Battipaglia.