L’incontro al Liceo Da Procida di Salerno ha visto la partecipazione del figlio di Nicola Giacumbi, Giuseppe, che ha parlato ai ragazzi del fenomeno terrrorismo, seppur evitando di dilungarsi sulla figura del padre ucciso nel 1980. (160315)

35 anni fa, il 16 marzo 1980, una domenica, veniva ucciso a 52 anni, a Salerno, Nicola Giacumbi. Originario di Santa Maria Capua Vetere, il magistrato, all’epoca Procuratore della Repubblica di Salerno, stava rientrava a casa quando cadde in un agguato tesogli dalle Brigate Rosse, che lo freddarono con un raffica di colpi alla schiena. Un proiettile sfiorò anche la moglie Lilli, che era con lui e che fortunatamente rimase illesa. La coppia era da sola perché il giudice aveva rifiutato la scorta, per non mettere a rischio altre vite umane come accaduto con il sequestro Moro di due anni prima. Il suo omicidio venne rivendicato dalla colonna Fabrizio Pelli delle Br con una telefonata alla redazione di telecolore ed assunse un forte valore simbolico per accreditare l’ipotesi di una creazione di un blocco di violenza terroristica tra Nord e Sud del paese. A Salerno, in occasione del 35° anniversario dell’omicidio, il figlio Giuseppe che ha incontrato gli studenti del Liceo Da Procida.