I voti delle Regionali andranno conquistati uno ad uno: peseranno le liste di programma che accompagnano il candidato, peserà il voto moderato e peserà il voto di opinione, che in una realtà come Napoli è fortemente presente insieme ad aree di voto di scambio. A dirlo, dal proprio profilo facebook, Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Campania, che ha ripreso in gran parte una intervista ruilasciata al quotidiano “Il Mattino”.
L’ex sindaco di Salerno ha poi aggiunto di ritenere giusta la posizione di Matteo Renzi e della Segreteria Nazionale, cioé responsabilità ai territori, fiducia nei militanti e nei cittadini. “E dunque , chi risulta vincitore delle primarie è il candidato di tutti”.
De Luca ha, poi, annunciato che nei prossimi giorni saranno organizzate iniziative importanti con la partecipazione di esponenti autorevoli del Governo, quasi a voler ribadire il sostegno di Renzi, da Maria Elena Boschi a Graziano Delrio e a Dario Franceschini.
Da definire, inoltre, sempre secondo De Luca, un impegno diretto di Renzi che, comunque, secondo l’ex sindaco, sembrerebbe prevedibile.
Nuova apertura, inoltre, nei confronti di Sel, nonostante ieri da caserta, Nichi vendola avesse escluso ogni possibilità di dialogo. La sinistra, per De Luca, sarà decisiva e Sel ha una grande responsabilità, può decidere con le sue scelte, il destino della seconda regione d’Italia. De Luca ha detto di rifiutarsi di pensare che Sel possa sottrarsi al dovere di unire le forze per realizzare una svolta di civiltà politica, di concretezza amministrativa e di legalità, ribadendo di essere pronto a recepire ulteriori contributi per il programma.
Ieri, invece, sempre da Facebook, aveva detto la sua sulla Legge Severino, criticando chi cerca di equiparare la sua posizione con quella di Silvio Berlusconi ribandendo che nel suo caso si è parlato di un abuso in atto d’ufficio mentre Berlusconi è stato condannato – in via definitiva al terzo grado – per reati contro il patrimonio, e dunque per reati fiscali per cui rimane comunque fuori dalla vita politica.
Una questione che per De Luca non c’entra nulla con le cose di cui si sta discutendo in relazione alla Severino, ovvero la necessità di avere elementi di correzione, come ha sottolineato giustamente Raffaele Cantone. La Legge Severino va infatti difesa, secondo l’ex sindaco, per i grandi ladri, per i tangentisti, per chi non paga le tasse, per chi viene condannato in terzo grado, ma va corretta per alcuni aspetti che sono assurdi.
Non tanto rispetto alle singole persone coinvolte, ma rispetto al danno che si crea per l’Italia. Perché, quando fra i dirigenti pubblici c’è la paura della firma per un abuso d’ufficio, è evidente che si paralizza l’Italia. Ed è questo il problema vero e drammatico che si viene a creare. (150315)