“Pienamente soddisfatto per una decisione rapidissima”. Così si dice, Vincenzo De Luca, cui oggi il Tar di Salerno ha riattribuito l’incarico di sindaco. “Una vicenda triste – ha commentato a margine di una iniziativa elettorale a Napoli – un’iniziativa sconcertante di certi settori della magistratura e che rappresenta in primo luogo un danno per la stragrande maggioranza dei magistrati che lavorano con senso dello Stato e delle istituzioni sapendo cosa è uno stato di diritto e cosa è la sacralità della funzione giudiziaria e quali doveri di equilibrio essa comporta”. De Luca da questa vicenda trae spunto per porre due questioni: “Il primo problema – dice – riguarda la responsabilità degli amministratori locali. Siamo arrivati al punto che nessuno firma più niente e vengono incredibilmente penalizzati gli amministratori che hanno il coraggio di prendere decisioni. In queste condizioni l’Italia è un Paese morto dove non si fa più niente. Bisogna avere il coraggio e la lucidità – sottolinea – di buttare fuori ladri e tangentisti dalle istituzioni, ma di tutelare le persone perbene che si assumono responsabilità di governo. Il secondo aspetto che va chiarito è relativo all’uguaglianza dei diritti dei cittadini davanti alla legge: è un aspetto della legge Severino che va modificato rapidamente, è intollerabile che quel che vale per un sindaco non vale per un parlamentare o per un ministro. Mi ha detto Fassino – ha concluso – che a breve ci saranno modifiche sulla legge Severino messe in piede dall’Anci con l’autorità anticorruzione”. (260115)