Salone del Gonfalone stracolmo di gente, sin da un’ora prima per la prevista conferenza stampa indetta dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, all’indomani della sentenza di condanna ad un anno per abuso di ufficio, arrivata ieri al tribunale di Salerno, nell’ambito del processo termovalorizzatore che dovrebbe far scattare, come previsto dalla Legge Severino, la sospensione per 18 mesi.
Assessori comunali, consiglieri, esponenti politici, amministratori e semplici cittadini non hanno voluto mancare ad un appuntamento definito storico per la politica salernitana. Nel salone del Gonfalone, tra gli altri, in prima fila anche il presidente della Provincia di Salerno, Canfora.
“Non è iniziata la ricreazione. Nei prossimi due tre mesi dobbiamo al comune completare una serie di opere programmate che seguirò personalmente, anche come consulente a titolo gratuito”, ha detto De Luca non appena ha iniziato a parlare, dopo un lunghissimo applauso che l’ha accolto.
“Io non intendo arretrare di un millimetro, questa la prima cosa che voglio comunicarvi”
“Se qualcuno pensa che una vicenda del genere possa concludersi in maniera burocratica come pure qualche burocrate del nostro partito può immaginare con una stretta di mano se lo può dimenticare. Questa vicenda deve diventare emblematica, di rilievo nazionale, un punto di svolta, nel modo di essere del Pd, ed in generale di acquisizione di civiltà che è completamente saltata in questo paese”.
“La seconda cosa che voglio dire è che ho pieno rispetto per l’operato della magistratura nonostante una sentenza cervellotica come quella di ieri”.
E poi le primarie che “restano l’obiettivo prioritario. Nei prossimi giorni saremo a caserta, poi nell’area nord di Napoli, andremo avanti spiegando il nostro programma ritrovando un’onda di entusiasmo in un paese ripiegato su se stesso”.
“Siamo tra i pochi che possono andare a parlare nella terra dei fuochi, farsi ascoltare e rispettare. Siamo andati lì impegnandosi a risolvere noi il problema delle ecoballe. Nessuno ci riuscirà altrimenti. Noi nel nostro territorio i problemi li abbiamo risolto”.
“Alla terra delle idee, con centinaia di intellettuali, del mondo del volontariato e del lavoro, abbiamo lanciato i temi principali del nostro programma per la ripresa della Campania che resta di rimanere una palude. Abbiamo incontrato tanti giovani disoccupati, sapete che con la calabria è ultima per giovani occupati, abbiamo spiegato che non ci sentiamo di fare la sfida del lavoro perché siamo in grado di gestire i fondi europei fino all’ultimo euro senza perpetrare il delitto visto sinora”.
Il sindaco ha poi puntato l’attenzione sulla sanità e sulle strutture ospedaliere, attaccando la giunta regionale per l’assistenza ai disabili e sulla migrazione sanitaria passiva. “La Campania – ha detto – finanzia le regioni del nord avendo le professionalità per dare noi assistenza agli altri”.
Obiettivo, inoltre, sul sistema di trasporti “ridotto in ginocchio per la gestione cervellotica”. “Abbiamo ridotto in ginocchio tutte le aziende”. “Intere comunità isolate, famiglie che hanno tolto i ragazzi dalle scuole in comuni affianco”.
Altro tema trattato, quello della sburocratizzazione, per evitare che gli investimenti scappino dalla Campania. Ed infine la sicurezza “Ci siamo impegnati a garantire in territori dove la paura si tocca con mano”.”Un piano di sicurezza con il governo nazionale, sfidandolo a dirci se queste terre le dobbiamo considerare perdute o vogliamo prenderle in mano come grande problema nazionale”.
“Siamo impattati in questa condanna. Come sapete la richiesta era anche per peculato, che non hanno trovato. Solo qualche squinternato in questa città poteva parlare di peculato con me. Sono riusciti al massimo a trovare abuso d’ufficio per avere nel 2008, come commissario di governo per il termovalorizzatore, allora eravamo al 9% per la differenziata, ora non servono più. Potevo nominare consulenti esterni e fare clienti invece ho creato un gruppo di lavoro con tutti tecnici e dirigenti comunali, con un ingegnere di valore come Barletta, responsabile del procedimento, impegnato anche con i nostri colleghi di Torino, dove si doveva realizzare un impianto simile. Ad un certo punto mi sollecitò la nomina di un project manager, che ricordo e che Barletta ha ricordato nel dibattimento, servivano altre competenze che, disse, non poteva avere e nemmeno il tempo materiale. Occorreva qualcuno che andasse a trattare con i proprietari delle aree. Io firmai tranquillamente il decreto commissariale preparato dal responsabile del procedimento preparato da persona qualificata. Dopo sette anni ci siamo trovati di fronte a questo procedimento che si è ridotto ad una condanna per abuso di atto di ufficio per aver adoperato l’espressione project manager anziché coordinatore del gruppo di lavoro. Alla fine il procedimento si è ridotto in una condanna per abuso d’ufficio perché ho usato l’espressione project manager e non coordinatore. Ritenete che ci sia una sola persone perbene in Italia che possa sentirsi non indignata per una sentenza del genere? Chiedo a tutti di porre questo interrogativo. E’ accettabile che venga offesa la dignità di un essere umano perché ha parlato di Project manager e non di Coordinatore? Voi ritenete che si possa vivere in un paese del genere?”
De Luca ha poi letto alcune determinazioni apparse in gazzetta ufficiale e di diverse regioni italiane in merito al ruolo ed ai compiti del project manager ricordando anche alcune sentenze del Tar in tal senso. Un avvocato del Foro di Roma leggendo il mio comunicato ha detto “Ma state facendo sul serio o state scherzando?”.
“E’ in atto un secondo procedimento sulla incompatibilità. La responsabilità non era di Lupi ma dell’opportunismo politico di Letta che non ha avuto la forza politica di difendere l’unico uomo del Sud in un comparto decisivo per l’economia e il paese”.
“Non abbiamo nessun problema di candidabilità. Se vieni eletto vieni sospeso e poi puoi fare ricorso e sospendi la sospensione come accaduto altrove. Intendo andare avanti e chiedere alle forze politiche di risolvere queste contraddizioni in un paese civile che è diventato un circo equestre. Chiamo allo scoperto tutti a cominciare dal gruppo dirigente del Pd. Mentirei se vi dicessi che sto bene. No, non sarebbe credibile. Come sempre quando arrivi a momenti aspri della vita ritrovi valori di fondo, quanto di peggio c’è tra gli esseri umani ma anche di meglio. Non ho mai dimenticato quello che diceva Piero Gobbetti, un la logica del moralismo è sempre utilitaria. Dietro moralismi da quattro soldi c’era una logica sciacallesca, utilitaria e squallida. Le riflessioni vere per tra L’abuso d’ufficio non può diventare il grimaldello per creare problemi che non hanno rilevanza sul piano penale. Ma come si può tollerare che un abuso d’ufficio può determinare tutto questo quando poi l’abuso d’ufficio non vale per un parlamentare e un ministro. Questa non è democrazia, non è giustizia è un’altra cosa. Rapporto tra giustizia e vita degli esseri umani”
“Persone amiche mi hanno detto, ma si può vivere in un paese come questo? Meglio andarsene fuori. Io non mi sento di darvi parole di fiducia e ottimismo. Ho fiducia nelle mie forze e nelle mie scelte. Faccio appello a tutti voi perché puntiate sulle vostre forze morali. Ognuno di voi si faccia sentire e valere, ognuno di voi faccia sentire la sua voce. La politica quando è priva di sentimenti e passioni non vale nulla, non vale la vita di un essere umano. Andremo avanti facendo il lavoro che stiamo facendo anche perché la nostra vita non cambia di una virgola. Vivo come vivevo 40 anni fa. Concludo nella fiducia nella vostra forza. Grazie a tutti per questa serata indimenticabile”

Intanto oggi nuova giornata in Tribunale per i difensori di De Luca. In Corte d’Appello c’è stata l’udienza del processo per la decadenza per il ruolo rivestito nel Governo Letta come sottosegretario. Il presidente Perretti si è riservato la decisione su ogni argomento: da oggi e fino a sessanta giorni, la Corte ha tempo per pubblicare la sentenza o una nuova ordinanza che accetta il rinvio al 16 aprile.