Tre pregiudicati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Battipaglia e della stazione di Giffoni Sei Casali nell’ambito di un’operazione della DDA di Salerno. In meno di un anno avevano commesso sei attentati, incendiari e dinamitardi, a danno i alcuni imprenditori dei Picentini, per il predominio dei pascoli. (181114)
Un fatto apparentemente di modesta dimensione criminale ma che, secondo il Procuratore Capo di Salerno, nasconderebbe, invece, un quadro ben più serio, con un atteggiamento quasi di stampo mafioso. Tre i pregiudicati arrestati dai carabinieri i Giffoni Sei casali e Battipaglia, nell’ambito di una operazione della Direzione distrettuale antimafia di Salerno che ha coordinato le indagini. I reati vanno dal danneggiamento seguito da incendio, nonostante le richieste fossero state anche più gravi. I tre dal luglio del 2012 a pochi mesi fa avevano messo in atto una serie di azioni intimidatori, a danno di alcuni imprenditori dei Picentini, per il controllo di alcune aree, utilizzate poi, per il pascoli di proprie mandrie. nello specifico il 10 luglio di 4 anni fa, fu preso di mira un agriturismo dove fu appiccato un incendio posizionando anche una bomba di circa 2 chilogrammi di esplosivo che, soltanto per caso, non provocò una strage. Come rilevato dai carabinieri, infatti, l’ordigno venne bagnato dalla benzina utilizzata per appiccare l’incendio e non esplose. Al piano di sopra dormivano in consapevolmente decine di persone, alloggiate in sette stanze dell’agriturismo. proprio questo episodio, tra l’altro, ha consentito agli investigatori di risalire ai tre, con una impronta digitale ritrovata sulla bomba inesplosa.
Nel mirino dei pregiudicati anche un poligono, ad agosto del 2012 ed una serie di attentati ad altri imprenditori, tra i quali un titolare di un caseificio, che non voleva abbandonare il progetto di espandere la propria azienda agricola sui terreni dove, per anni, avevano pascolato abusivamente le mandrie di proprietà degli arrestati. In una occasione venne fatta esplodere anche un’autovettura.
Accanto ai mandanti di tutti gli episodi, l’ordinanza del Gip ha coinvolto anche l’esecutore materiale, un 33enne di Pontecagnano, di uno degli attentati più cruenti. Esecutori che, spesso, agivano in cambio di poche decine di euro.
Nel procedimento risultano indagati anche altre 4 persone della zona, ritenuti responsabili, a vario titolo della partecipazione ai vari attentati incendiari e dinamitardi.
Un messaggio chiaro, quello lanciato dalla procura che non intende sorvolare su situazioni che possano limitare la libertà dell’iniziativa imprenditoriale, difesa dalla Costituzione. Da qui l’appello lanciato da Lembo, agli altri imprenditori che si trovassero nella tessa situazione a denunciare i loro persecutori, Un appello sposato anche dai Carabinieri.