La Camera di Commercio di Salerno non uscirà dalla proprietà dell’aeroporto Costa d’Amalfi. A dirlo il presidente Arzano che, comunque, ha ammesso una riduzione dell’impegno economico anche a fronte dei tagli decisi dal Governo per il sistema camerale. Allo studio piani di razionalizzazione e di accorpamento, ad iniziare dalle aziende speciali. (010914 Giancarlo Frasca)

La riduzione dei diritti camerali, da 35 al 50% in tre anni, deciso dal Governo, e l’ingresso delle regioni Campania e Basilicata nella compagine azionaria, porteranno la Camera di Commercio di Salerno a ridurre l’impegno finanziario nell’infrastruttura per la quale è stata tra i principali artefici. L’ente, però, non intende abbandonare lo scalo. A dirlo il presidente Arzano per il quale sono inutili le polemiche sulle perdite passate del Costa d’Amalfi, rilanciate anche dalla Corte dei Conti regionale e dal commissario per la spending review Cottarelli. L’aeroporto, infatti, è stato inserito tra le 17 società partecipate che perdono di più in Campania, come riportato dal quotidiano Il Mattino.
La riduzione dell’impegno dell’ente di Via Roma rientra in un più complessivo ripensamento del ruolo della Camera di Commercio. Dopo i tagli già citati, si attende un disegno di legge di revisione del sistema camerale che dovrebbe portare ad accorpamenti oltre che ad una definizione delle funzioni da svolgere. Salerno dovrebbe restare autonoma, mentre in Campania dovrebbero essere accorpate Avellino e Benevento. L’idea, inoltre, sarebbe quella di ridurre il numero delle aziende speciali, nate per occuparsi di attività specifiche, con la creazione di realtà a livello regionale. Salerno potrebbe diventare un punto di riferimento per l’internazionalizzazione.

Di alfonso