De Luca al contrattacco sul Crescent: “Procedure rispettate, siamo tranquilli”. Per l’assessore all’urbanistica, De Maio, non c’era alcun obbligo di presentare i rendering, ovvero l’elaborazione al computer dellì’opera. (070314 Franco Esposito)
La mezzaluna di Bofill continua a far discutere. E soprattutto ad essere oggetto di ricorsi ed interpretazioni. Il Ministero dei Beni culturali ha bocciato, di fatto, la relazione della commissione paesaggistica del Comune di Salerno. Anzi nel ricorso al consiglio di stato presentato dall’avvocatura dello stato, che fa riferimento al codice dei beni culturali in vigore, si fa presente che l’autorizzazione paesaggistica non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione anche parziale degli interventi. Per il Ministero, quindi il provvedimento di autorizzazione adottato dalla commissione paesaggistica del comune di Salerno è da ritenersi nella sostanza nullo e comunque lacunoso perchè si limiterebbe ad una semplice descrizione. Viceversa il Comune di Salerno, e la società Crescent, fanno riferimento alla procedura indicata prima dell’entrata in vigore, nel 2009, della nuova norma del codice dei beni culturali che non consente appunto sanatorie sull’autorizzazione paesaggistica. Il Comune nel 2008 inviò la prima relazione paesaggistica alla Soprintendenza, che non si espresse. E quindi sulla base del silenzio assenso l’opera ebbe inizio. Martedì prossimo il consiglio di stato si pronuncerà sulla querelle interpretativa, cià dovrà stabilire a quale normativa è necessario fare rifermento. De Luca, però, è tranquillo.