I revisori dei conti bocciano la manovra finanziaria del Comune di Salerno. A denunciarlo il consigliere comunale di opposizione, Raffaele Adinolfi, che ha parlato di scelta prevedibile. Da Palazzo di città, però, si va avanti lo stesso. Il 30 dicembre ci sarà il consiglio comunale che dovrebbe occuparsi dell’approvazione della manovra correttiva del bilancio 2013 e del documento di assestamento e previsione per l’annualità 2014. (211213)
Parere negativo alla manovra di bilancio del Comune di Salerno. Almeno secondo il consigliere comunale del Pdl-principe Arechi, Raffaele Adinolfi. Una decisione presa a pochi giorni dal consiglio comunale del 30 dicembre nel corso del quale dovrebbe essere affrontata l’approvazione della manovra correttiva del bilancio 2013 e il documento di assestamento e previsione per l’annualità 2014. Prima di allora, però, Palazzo di città potrebbe adottare una serie di correttivi, secondo le prescrizioni indicate dal collegio dei revisori contabili dell’Ente, composto dal presidente Matteo Rascio oltre che e da Gianfranco D’Onofrio e Antonio Bianchino. Ci sarebbero già stati contatti tra i funzionari del settore finanziario del Comune di Salerno ed i revisori per verificare la situazione. Dell’argomento si sarebbero occupati anche i vertici dell’ente di Via Roma, nel corso di un vertice di maggioranza tenutosi ieri pomeriggio. La questione non sarebbe stata giudicata troppo allarmante e, sembra, almeno secondo alcuni quotidiani, tra i quali il Mattino, che il sindaco sia intenzionato ad andare avanti per la propria strada.
Di differente avviso Adinolfi che ha ricordato come il parere dei revisori dei Conti sia giunto dopo la bocciatura del Ministero delle Finanze e della Corte dei Conti. Collegio dei revisori che è un organo indipendente di controllo del comune, che ha espresso parere non favorevole alla manovra di bilancio in ordine alla congruità, coerenza ed attendibilità delle cifre. Sotto accusa, sempre secondo il consigliere di centro destra alcune previsioni di incasso (rectius accertamento) entro il 31 dicembre di oltre 58 milioni dalla vendita di oneri di urbanizzazione e quasi 13 milioni dalla vendita centrale del latte.