La Provincia di Salerno potrebbe avere le ore contate e stavolta potrebbe trasformarsi in Città metropolitana. Anche Brescia, Bergamo e Salerno, infatti, potrebbero rientrare nella trasformazione in Città metropolitane, in aggiunta ai dieci centri (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria più Roma che in quanto Capitale avrà però uno status speciale) già inseriti nella legge di riforma del ministro Graziano Delrio. L’annuncio è stato dato dalla ex relatrice della legge, la deputata di Forza Italia Elena Centemero, che si è dimessa dall’incarico dopo l’annuncio del voto contrario dei suoi colleghi di partito. Con questo provvedimento scomparirebbe l’ente Provincia che sarebbe sostituita a pieno regime dalla città metropolitana entro il 1 luglio del 2014.
“La funzionalità di una riforma si misura in termini di efficienza di servizi per i cittadini e di economicità – ha detto la deputata – Il DDL Delrio non semplifica, al contrario complica e riproduce la stessa confusione che la sinistra ha determinato nella riforma del titolo V del 2001 con le materie concorrenti Stato-Regioni. Le città metropolitane infatti diventeranno un potere confliggente con quello delle regioni e le unioni dei comuni con quello delle nuove province. Diciamo le cose come stanno: questo provvedimento non fa il bene del Paese ma fa il bene del Pd che intende realizzare una vera e propria strategia di occupazione del territorio. Basti pensare al caso delle città metropolitane: le dieci città ‘ideate’ dal DDl Delrio sono tutte governate da sindaci di sinistra che diventeranno, ipso facto, sindaci delle relative aree metropolitane senza passare dalle urne. E’ impensabile affidare un processo così delicato a persone che non hanno ricevuto l’investitura politico-elettorale dei cittadini”.
Tre gli organi sanciti dalla riforma: il sindaco; il consiglio metropolitano; la conferenza metropolitana. Alla guida del consiglio ci sarebbe il sindaco della città capoluogo con l’assemblea formata dai primi cittadini dei Comuni con più di 15 mila abitanti. Nella conferenza metropolitana, invece, siederanno tutti gli altri sindaci. Nel caso lo statuto dovesse prevederlo, potrebbe esserci l’elezione diretta del sindaco metropolitano. Che, a sua volta, potrebbe nominare un vicesindaco e alcuni consiglieri delegati.
La notizia ha, ovviamente, provocato una levata di scudi, in particolare nelle fila del centrodestra che guida l’attuale ente Provincia. “Quanto denunciato dall’onorevole Centemero, ex relatrice del Ddl Delrio, rappresenta una grave ipotesi politica ed amministrativa – ha detto Antonio Iannone, presidente della Provincia, di Fratteli d’Italia – Un grave colpo di mano. In queste Province, infatti esistono governi di centrodestra che verrebbero sostituiti da governi comunali a guida centrosinistra. Il Pd cerca, in questo modo, di aggiungere una nuova vergogna alla confusa e pasticciata dialettica che, ormai da anni, riguarda le Province. Oggi capiamo a cosa punta veramente questo ignobile gioco che aumenterebbe costi e caos istituzionale, riducendo i servizi ai cittadini. Nel caso della Provincia di Salerno si tratterebbe di un’estrema forzatura, in quanto la città capoluogo rappresenta, per popolazione, appena il 10% dell’intera popolazione della provincia”. (031213)