Ospedale di Agropoli. In attesa dell’incontro di lunedì a Napoli, primo confronto informale tra il presidente della Giunta regionale della Campania ed i sindaci cilentani che si battono per cercare di salvare la struttura dalla chiusura, nella mattinata di oggi, a Policastro dove Caldoro era rimasto dopo aver partecipato ad un convegno sulla dieta mediterranea, nella giornata di ieri, a Pollica. (150613 Giancarlo Frasca)
Disponibilità a dialogare con le amministrazioni locali sull’ospedale di Agropoli ma, al tempo stesso, proseguire nel piano di ristrutturazione della rete di assistenza sul territorio, così come previsto dai piani approvati ormai da tempo. In attesa dell’incontro previsto per lunedì a Napoli, si è svolto questa mattina, a mezzogiorno al municipio di Policastro, un primo confronto tra il presidente della Giunta regionale della Campania ed una delegazione di sindaci del Cilento, guidati dal primo cittadino di Agropoli, che stanno lottando per evitare la chiusura o, comunque, il ridimensionamento dell’ospedale civile agropolese.
Alfieri ha ribadito la tsi portata avanti da tempo, sostenendo la necessità di non privare un territorio dove abitanto 80.000 persone di un pronto soccorso senza dimenticare i possibili riflessi sul turismo visto che in estate graviterebbe sulla zona oltre mezzo milione di vacanzieri. Un aspetto, questo che era stato contestato dall’Asl che, in base ai dati presentati, ha parlato di un eventuale problema soltanto per il mese di agosto ma solo con un 10% in più di possibili codici rossi al pronto soccorso.
Ai primi cittadini, comunque, questa mattina, caldoro ha detto che non si tratta di una vera e propria chiusura e c’è disponuibilità a ragionare per accogliere riflessioni e suggerimenti sulla tutela della salute e sulla rete d’emergenza. Temi che saranno affrontati lunedì nel corso di un secondo incontro, alla Regione. Il Governatore ha anche criticato, però, gli interventi nella vertenza dell’ospedale d’Agropoli, da parte di chi dovrebbe occuparsi di altro, nella politica regionale e nazionale.
Il presidente della giunta campana ha anche aggiunto di non ricordare questioni simili all’epoca del varo del decreto 49 che risale alla Giunta Bassolino.