Non accenna a placarsi la protesta dei sindaci cilentani, contrari alla chiusura o, comunque, al depotenziamento, dell’ospedale di Agropoli. Dopo aver occupato la direzione generale, venerdì saranno a Salerno per presidiare l’ingresso dell’Asl. (110613 Giancarlo Frasca)
Non sono intenzionati a mollare i sindaci dei comuni cilentani scesi in piazza per difendere l’ospedale civile di Agropoli dalla chiusura, ormai decisa dall’Asl che, forte dell’ultimo provvedimento del Tar ha disposto il blocco dei ricoveri, da ieri, e la riconversione del pronto soccorso in Psaut dal 20 giugno.
La protesta promossa in particolare dal sindaco di Agroopoli, Franco Alfieri, ha portato i primi cittadini ad opccupare la direzione generale della struttura, nella giornata di ieri, dopo aver deciso di spostare il presidio dall’aula consiliare del comune all’ospedale. Ma non basta, i sindaci sono intenzionati ad andare avanti per cercare di salvare il loro presidio il cui destino, però, sembra ormai segnato.
Per questo motivo è stata programmata una mobilitazione generale per venerdì prossimo, con una protesta presso la sede della direzione generale dell’Asl Salerno
Il Comune di Agropoli ed il resto delle amministrazioni cilentane coinvolte, hanno organizzato una vera e propria trasferta, mettendo a disposizione degli autobus che partiranno alle 8.00 da Piazza Mercato, nel centro cilentano. Contempraneante proseguirà l’occupazione della direzione sanitaria dell’Ospedale Civile agropolese, avviata ieri mattina. Il Comune di Agropoli ha anche annunciato un nuovo appello al Consiglio di Stato per la sentenza del TAR Napoli che ha respinto il ricorso del Comune costiero contro il provvedimento del direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante che prevede il ridimensionamento e la riconversione del presidio ospedaliero, con la chiusura del Pronto Soccorso Attivo e la trasformazione in PSAUT.
Si tratta dell’ultimo tentativo istituzionale per cercare di ricucire con la direzione generale dell’Asl di Salerno e la Regione Campania.
Secondo il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, “Quanto sta accadendo non è una calamità naturale, ma la conseguenza della volontà di uomini e di scelte politiche motivate da cinici calcoli matematici”. Il primo cittadino ha anche contestato i dati presentati dall’Asl per giustificare il piano di chiusura, in particolare il numero di codici rossi che, sempre secondo Alfieri, sarebbero invece i più alti dell’ex Azienda Sanitaria locale Salerno 3.
Nonostante la scelta di presentare un nuovo appello al Consiglio di Stato, in ogni caso, Alfieri ha anche aggiunto di non credere più nella mediazione politicia e nella via istituzionale, minacciando un’azione forte di mobilitazione.