Per la prima volta nella storia italiana, un presidente della Repubblica viene rieletto al Quirinale. Dopo cinque votazioni che non avevano consentito di raggiungere la quota prevista per legge, infatti, Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica, hanno ottenuto la disponibilità di Giorgio Napolitano a restare ancora in sella. Nel pomeriggio la rielezione. Napolitano ha ottenuto 738 voti contro 217 di Rodotà, votato dal Movimento 5 Stelle, da Sinistra Ecologia e Libertà, ed una decina di parlamentari del Partito Democratico. 19 i voti andati ad altri esponenti politici, 10 bianche ed 12 nulle.
E’ la prima volta che un Capo dello Stato, come dicevamo viene rieletto per il secondo settennato. Napolitano si era insediato per la prima volta nel 2006. 88 anni a giugno, quindi, all’ex esponente del Pci toccherà allungare la sua permanenza al Quirinale per cercare di tirare fuori l’Italia dall’empasse nella quale si è venuta a trovare. A due mesi dalle elezioni, infatti, non c’è ancora un governo e, fino ad oggi, nemmeno un presidente della Repubblica. Il 18 erano iniziate le votazioni per il Presidente della Repubblica.
Napolitano è stata la carta giocata nelle ultime ore dal Pd e dal Pdl, il giorno dopo lo sgambetto a Romano Prodi da parte di un centinaio di franchi tiratori del centrosinistra e l’annuncio da parte di Pier Luigi Bersani di dimettersi da segretario nazionale del Partito Democratico, subito dopo il voto per il Capo dello Stato. Napolitano nella mattinata aveva ricevuto Bersani, Berlusconi, il premier Mario Monti e una delegazione di presidenti delle Regioni che gli avevano rivolto, come spiegato in una nota del Quirinale, «un caldo appello a riconsiderare le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura». Napolitano dovrebbe giurare il prossimo 15 maggio iniziando il nuovo settenato. (200413)