Giorni decisivi per il trasporto pubblico locale a Salerno ed in Campania. All’indomani del fallimento del tavolo di conciliazione in Prefettura, su cassa integrazione e lavoratori inidonei, domani il Cstp dovrà affrontare il Giudice fallimentare per l’approvazione del piano concordatario. Intanto resta delicata la vertenza della Sita Sud che dal 1 marzo potrebbe decidere di sospendere le corse. (210213 Giancarlo Frasca)
Rivedere e razionalizzare il servizio sin qui assicurato in provincia di Salerno, che allo stato attuale, prevede poco meno di 7 milioni di chilometri soltanto nel salernitano che rappresenta il bacino principale per la Sita Sud su un totale di circa 11 assicurarati in Campania, tra Napoli ed Avellino. A chiederlo all’azienda di trasporti l’amministrazione provinciale di Salerno che, secondo il direttore regionale, Spinosa, avrebbe chiesto alla Sita Sud di presentare una propria proposta entro il 28 febbraio. Questo a pochi giorni dall’altra lettera inviata all’assessore ai trasporti della Regione Campania Vetrella nella quale si chiedeva a palazzo Santa Lucia di coprire eventuali perdite d’esercizio dell’azienda nel salernitano a fronte del mantenimento degli attuali livelli di esercizio.
Se, in ogni caso, la Sita non dovesse rispondere alle sollecitazioni di Palazzo Sant’Agostino, la provincia potrebbe anche decidere di puntare sulla lettera d’obbligo, richiedendo i servizi minimi senza prevedere il pagamento di oneri aggiuntivi. Clima, quindi, sempre più teso, dopo che l’azienda aveva anche minacciato di essere pronta a far partire la procedura di mobilità per i propri dipendenti dal 1 marzo, bloccando le corse, e denunciando l’immobilismo delle stazioni appalatanti, Regione Campania e province di Naaoli, Avellino e Salerno.
La situazione non è di certo migliore per il Cstp. Giorni decisivi per il Consorzio Salernitano tarsporti Pubblici chiamato a varare la ricapitalizzazione entro fine mese mentre domani sarà il giorno del piano concordatario. L’azienda salernitana della mobilità sottoporrà al giudice fallimentare il documento redatto dal collegio dei liquidatori con l’ipotesi di accordo con i creditori he ha già raccolto il via libera dei dipendenti. Sullo sfondo, però, preoccupa ancora la ricostituzione del capitale sociale con alcuni enti che non hanno ancora chiarito la propria posizione.
Il clima, comunque, resta incandescente, soprattutto dopo la rottura della conciliazione in prefettura con sindacati e dipendenti su modalità di applicazione della cassa integrazione e lavoratori inidonei. Subito dopo il voto, in fatti, potrebbero scattare le prime 4 ore di sciopero.