La Corte dei Conti ha vincolato i beni ed i conti correnti di alcuni amministrari comunali di Salerno che nel 2008 stabilizzarono – con delibera amministrativa – undici dipendenti (in nove però firmarono il contratto) trasformandoli da lavoratori a tempo determinato a assunti a tempo indeterminato. Quello della Corte dei Conti è un provvedimento cautelare. Se la contestazione dovesse essere confermata, gli amministratori dovrebbero pagare di tasca propria i presunti danni economici arrecati all’ente, diverse dentinaia di migliaia di euro.
Il danno erariale paventato dalla Corte dei Conti sarebbe di circa di 771mila euro. Tra gli amministratori coinvolti il vicesindaco di allora, Eva Avossa, agli assessori Gerardo Calabrese, Luca Cascone, Luciano Conforti, Domenico De Maio, Augusto De Pascale e Francesco Picarone. Oltre ai politici coinvolti anche alcuni funzionari: Il segretario comunale Gennaro Caliendo, e i responsabili del personale Luigi Criscuolo, Luigi Della Greca, Giuseppe Ientile.
Escluso dal sequestro conservativo il sindaco Vincenzo De Luca che era assente all’approvazione della delibera 813 del 2008 con la quale si prendeva atto della decisione dell’Ente di stabilizzare nove persone nell’area amministrativa.
Sulla questione c’è da registrare un commento del primo cittadino secondo il quale “Il Comune di Salerno ha avuto una diffida alla Corte dei Conti relativa a nove dipendenti stabilizzati cinque anni fa, sulla base di un esposto di un funzionario della Cgil del 1998. Dopo 5 anni la Corte dei Conti dice di no. E questo determina anche un addebito di centinaia di migliaia di euro. Ovviamente, se c’è una pronuncia della Corte dei Conti, chi è corretto si adegua. Poi chiaramente si apriranno i procedimenti e passeranno anni. Così l’Italia non va avanti”. (150213)