Presidio di protesta, questa mattina, degli ex lavoratori Antonio Amato di Salerno che non percepiscono la cassa integrazione da tre mesi. (060213 Antonella d’Annibale)

Dal 5 dicembre non percepiscono alcun sostegno economico. Sono i circa 90 ex dipendenti del pastificio Antonio Amato di Salerno, attualmente in cassa integrazione, non ancora richiamati in azienda dalla nuova proprietà o, per meglio dire, dal Gruppo Di Martino che gestisce lo stabilimento tramite la Dicado srl con la formula del fitto. Per questo motivo questa mattina sono tornati a protestare, stavolta in via Scavate Case Rosse, quasi al confine con Pontecagnano Faiano. Un presidio organizzato dagli stessi lavoratori sotto lo studio del commercialista incaricato dalla Curatela fallimentare, per ottenere risposte ad un ritardo giudicato eccessivo. Carte alla mano, infatti, gli ex dipendenti Amato hanno accusato la Curatela, avendo il Ministero dello Sviluppo Economico già autorizzato il pagamento della cassa integrazione all’Inps. A bloccare i mandati per metà novembre, dicembre e gennaio, però alcune pratiche che dovrebbero essere definite nei prossimi giorni. Dopo un incontro tra il commercialista ed una delegazione di lavoratori, si è appreso che martedì ci sarà la convocazione per firmare i moduli necessari a sbloccare la questione. Sullo sfondo, comunque, restano le preoccupazioni per il futuro. A maggio scadrà il contratto di fitto di stabilimento e marchio della Dicado al cui progetto di rilancio del pastificio Antonio Amato sono legatr le speranze di riassunzione almeno per una parte dei lavoratori. Attualmente il Gruppo Di Martino ha richiamato in fabbrica una trentina di ex dipendenti con la promessa, in caso di sviluppi positivi, di aumentare questo numero. I sindacati hanno già scritto nei giorni scorsi al Curatore fallimentare Amendola affinchè anticipi il bando per la cessione definitiva al 30 marzo. Questo, secondo le organizzazioni dei rappresentanza, dovrebbe garantire i lavoratori ed evitare che ci possano essere nuovi blocchi della produzione, ormai ripresa da alcuni mesi nello stabilimento di via Tiberio Claudio Felice. (060213 Giancarlo Frasca)