Le misure cautelari, nove in carcere e dieci ai domiciliari, sono state eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno con il supporto dei Comandi dell’Arma competenti, dei Nuclei Cinofili di Sarno e del 7°Nucleo Elicotteri. L’operazione ha interessato la province di Salerno e Potenza. Gli indagati, tutti di età compresa tra gli 81 e 22 anni, sono accusati a vario titolo di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento cautelare, disposto dalla Procura della Repubblica di Salerno, ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 17 indagati che facevano riferimento a due distinte organizzazioni dedite al traffico di droga, in particolare cocaina, crack ed eroina. Al vertice della prima c’era una coppia di fidanzati salernitani, rispettivamente di 27 e 28 anni (lui ora in carcere, lei ai domiciliari) che, attraverso un’organizzazione composta da undici persone, controllava lo spaccio al dettaglio di droga sul territorio avvalendosi di spacciatori, dotati di utenze dedicate, che venivano assoldati e poi licenziati. La coppia faceva leva su uno stretto collaboratore, un 33enne ora recluso, a sua volta affiancato da altre persone. In questo gruppo, secondo l’accusa, un ruolo importante lo avevano anche un 81enne salernitano (ora ai docimiliari) che, insieme al nipote, un 30enne di Mercato San Severino adesso trasferito in carcere. I due erano partecipi all’associazione in qualità di fornitori stabili.

Il secondo gruppo, invece, era composto da sei persone  con al vertice un 34enne napoletano di Scampia  che, secondo gli indizi raccolti, “forniva indicazioni e monitorava costantemente le attività di due suoi stretti collaboratori”, un 63enne salernitano ed un 31enne di Acerra che rifornivano gli spacciatori salernitani ma anche a Cassino, Formia e Maddaloni. Per la loro attività avevano la disponibilità di un’automobile e percepivano uno stipendio mensile di mille euro.