Usura e tentata estorsione, aggravate dalla modalità mafiosa, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, ed inoltre accesso indebito a dispositivo per la comunicazione da parte dei detenuti sono i reati di cui si sarebbero resi responsabili a vario titolo il salernitano Biagio Parisi e il napoletano Francesco Gentile. Nei loro confronti la Polizia di Stati di Salerno ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno in accoglimento delle richieste presentate nei confronti dei due soggetti, attualmente in carcere e già condannati in via definitiva per associazione mafiosa. Uno dei apparteneva, infatti, al clan Pecoraro-Renna attivo in particolare nella Piana del Sele, soprattutto nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e in altre zone limitrofe. Nell’ambito dell’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile di Salerno in fase di indagini preliminari è emerso che uno dei due indagati aveva effettuato prestiti in denaro a persone che erano in difficoltà economica, applicando tassi di interesse mensili he variavano tra il 20% e il 60%. Soldi che poi aveva preteso con minacce, facendo valere la propria appartenenza mafiosa oltre che quella del suo complice in passato elemento di spicco del clan Pecoraro-Renna nella Piana del Sele . Tra i reati anche quello dell’esercizio abusivo dell’attività finanziaria contestato ad uno dei due indagati che, infatti, concedeva abusivamente finanziamenti ad un elevato numero di persone, arrivando anche a minacciare alcune delle vittime direttamente dal carcere attraverso videochiamate.