Una Capitaneria vicina ai cittadini, così come perseguito, del resto per due anni il suo successore. Con queste parole Maurizio Trogu ha salutato autorità civili e militari, e tutta la città di Salerno, nel corso della cerimonia di cambio del comando della Capitaneria di Porto. Ad aprire la manifestazione, svoltasi nell’Arena del mare, sul molo Manfredi, il comandante uscente. In prima fila il sindaco del capoluogo, Vincenzo De Luca, il vice presidente della Provincia, Antonio Iannone, il Prefetto Pantalone ed il Procuratore Generale Di Pietro, l’arcivescovo Moretti ed il Rettore dell’Università, Pasquino. E poi esponenti del mondo imprenditoriale e produttivo del salernitano, dal presidente della Camera di Commercio, Arzano, a quello di Confindustria, Maccauro, al cavaliere Amato, per anni alla guida dell’ominimo pastificio.
Andrea Agostinelli ha ricordato la sua esperienza, sottolineando la natura di una città tra storia ed innovazione, tra la Madonna di Costantinopoli e Zaha Hadid, l’archistar che ha progettato la costruenda stazione marittima in corso di realizzazione a pochi passi. “Lascio una città incastonata tra due bellissime costiere – ha detto Agostinelli – Dal centro storico al resto del territorio che resteranno nel mio cuore”. Agostinelli ha ricordato anche gli ultimi avvenimenti, che hanno caratterizzato il suo comando, come i sub morti nella grotta del sangue a Palinuro, a giugno, e il ritrovamento di un ordigno bellico nel cantiere del Crescent, a luglio, con i disagi per la comunità portuale.
Agostinelli andrà al Comando generale dal quale giunge, tra l’altro, Maurizio Trogu, siciliano. Nato a Palermo, il 14 novembre del 1961, capitano di vascello, è stato in precedenza per tre anni, fino al settembre del 2008 alla guida della Capitaneria di Porto Empedocle prima di andare a Roma, tra Ministero dell’Ambiente e Comando Generale.
“Mi aspetta un compito importante in un territorio d’eccezione nel quale ha ben operato il mio successore e tutte le donne ed uominj della Capitaneria. Mi impegnerò per la sburocratizzazione nel segno della produttività. Preferisco però non promettere altro per evitare di fare le così dette promesse da marinaio. Un saluto poi a mia moglie ed al piccolo Giulio che hanno sopportato l’ennesimo trasferimento”. (070912 Giancarlo Frasca)