Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno scoperto e bloccato un gruppo delinquenziale, radicato nella marca trevigiana dal 2018, dedito alla commissione di truffe seriali ai danni delle società di leasing, denunciando 30 persone e accertando il coinvolgimento di 22 imprese con sedi operative anche in provincia di Salerno oltre che a Bergamo, Brescia, Caserta, Chieti, Ferrara, Milano, Napoli, Padova, Rovigo, Roma, Treviso e Venezia. Inizialmente veniva proposto alle società di leasing l’acquisto di un bene industriale, poi rivelatosi inesistente, per la successiva locazione a un soggetto terzo, reperito e proposto dallo stesso fornitore del bene; successivamente, veniva stipulato un contratto di locazione del bene mobile tra la società di leasing e l’impresa conduttrice indicata dal fornitore originario; quindi lo stesso fornitore provvedeva all’invio alle società di leasing della documentazione tecnica e di quella relativa al trasporto del bene industriale presso il conduttore, alla messa in funzionamento e al collaudo; infine, il contratto di leasing non veniva onorato, oppure venivano pagate solamente le prime rate da parte dei conduttori, che successivamente facevano perdere le proprie tracce. I reati per cui si procede sono l’associazione per delinquere, la truffa, aggravata dall’abuso di prestazione d’opera. Gli episodi di truffa sono 18 e hanno riguardato, prevalentemente, la fittizia vendita di generatori di corrente, ceduti per importi tra 40 mila e 80 mila euro, per un danno complessivo alle società di leasing pari a circa un milione di euro; altri beni oggetto della truffa sono stati carrelli elevatori, troncatrici e insacchettatrici. Ai 10 amministratori di diritto e di fatto delle 4 imprese trevigiane, che avevano il ruolo di proporre la vendita dei macchinari inesistenti, sono state anche contestate violazioni della normativa tributaria, tra cui l’omessa dichiarazione, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti pari a 3,5 milioni di euro, per un’I.V.A. evasa pari a 1,5 milioni di euro.