Un volta portato a termine il proprio percorso formativo attraverso il corso di informatica aulab – una vera full immersion della durata di 3 mesi in grado di creare delle basi solide di coding attraverso un approccio che privilegia il lato pratico per offrire un lasciapassare concreto per il mondo del lavoro – e una volta entrati nel vivo della professione, ci ritroverà davanti a tutta una serie di problematiche che bisognerà risolvere nella maniera più efficace possibile.
Ecco alcuni degli errori tipici dei programmatori alle prime armi e che rischiano di rappresentare degli ostacoli ulteriori in quella che è già una professione complessa e impegnativa.
1. Fissarsi sulla teoria senza concentrarsi abbastanza sulla pratica
Iniziare a operare in quest’ambito può essere traumatico, e i primi passi sono contraddistinti da dubbi e incertezze. Se non si è sicuri sulla strada da intraprendere e sul tipo di tecnologia da usare, la cosa migliore è sempre una: agire, ed eventualmente imparare dai propri errori.
Si può avere una conoscenza precisa e inappuntabile di qualsiasi linguaggio di programmazione, ma se non si è in grado di utilizzarlo, tutto il bagaglio di conoscenze perderà di rilevanza.
Meglio concentrarsi su una cosa e innalzare il proprio livello qualitativo con lo stesso, che essere un mostro della teoria e non sapere da che parte iniziare.
2. Lasciare che i problemi si accumulino
I programmatori più bravi hanno la tendenza a provare e riprovare i codici creati in modo da essere sicuri che gli stessi funzionino e per non doverci tornare in futuro. Quello che invece tendenzialmente fanno i neofiti è andare avanti senza fare le opportune verifiche, facendo affidamento sul funzionamento delle soluzioni adottate. Sino a quando tutto funziona, questo approccio può andare bene, ma la situazione diventa ingestibile nel momento in cui sorgono i primi ostacoli. Andare ricercare il problema tra i meandri del lavoro accumulato sarà sicuramente più impegnativo.
3. Imparare e lavorare senza confrontarsi con gli altri
La community dei programmatori rappresenta un punto di forza di questo specifico settore dell’informatica. La rete è punto d’incontro e di confronto costante per i coder, ma gli stessi amano, quando ne hanno la possibilità, incontrarsi di persona attraverso meet organizzati periodicamente nelle più grandi città di tutto il mondo. Un errore tipico del programmatore con poca esperienza è quello di non sentirsi all’altezza degli altri, evitando per questo di interagire e di sfruttare la conoscenza degli altri per completare la propria preparazione e aumentare il proprio livello di autostima.
4. Farsi prendere dall’ansia e dallo scoramento
Sbagliare è umano ed è anche necessario, in tutti gli ambiti lavorativi e nella vita in generale. Solo sbagliando si riuscirà a capire come correggere il tiro e migliorarsi. La cosa più importante è avere la giusta attitudine per reagire agli imprevisti e alle battute d’arresto. Buttarsi giù inutilmente renderà tutto più difficile, creando dei muri talvolta insormontabili, spesso per cose banali. Decifrare i problemi e cercare delle soluzioni non è un processo semplice e necessita di tempo e pazienza, soprattutto per quelle persone che, pur essendo brave nel proprio lavoro, non riescono nell’impresa in maniera naturale.
5. Rinunciare quando si è a un passo dal successo
Imparare a operare coi codici implica uno sforzo continuativo non da poco. Sentirsi scoraggiati quando non di raccolgono dei risultati può essere una reazione normale e comprensibile, ma che però non deve distogliere dal raggiungimento dell’obiettivo finale. Per riuscire a spiccare il volo nel mondo della programmazione Servono disciplina, forza di volontà e tanta passione. La tentazione di abbandonare la nave è normale che ci sia, ma quello che conta è tenere a mente quello che ci si è prefissati.