Attraverso il Click Day, cioè il sistema per depositare in via telematica domande di visto di soggiorno, si riusciva ad ottenere il nulla osta per il visto fino ad arrivare ad un permesso di soggiorno legato ad un contratto di lavoro. 47 persone, tra cui anche molti salernitani, professionisti ed un responsabile di un centro Caf, sono finiti nei guai. Per loro l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. 13 persone sono finite in carcere, 24 ai domiciliari, per 10 di loro sono scattate misure interdittive nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed eseguita dalla Guardia di Finanza di Salerno, in particolare dalla Compagnia delle Fiamme Gialle di Battipaglia, in diverse province, anche a Napoli, Caserta, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino.
Contestualmente i Carabinieri per la Tutela del Lavoro e le Fiamme Gialle di Salerno hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di reato nei confronti di sette indagati per violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina. I proventi illeciti delle attività venivano poi riciclati. Sequestrati beni, anche un terreno a Battipaglia, e somme di denaro per un totale di circa sei milioni di euro. Nel giardino dell’abitazione di un uomo, finito nel mirino della magistratura, sono stati rinvenuti oltre un milione di euro nascosti nel terreno.